Avventura tra i ghiacci

La Stazione italiana “Mario Zucchelli” (MZS) è stata intitolata a colui che per ben 16 anni è stato alla guida del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
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La Stazione Mario Zucchelli

La base viene raggiunta passando per la Nuova Zelanda, che dista dall’Antartide circa 2.500 Km. La Stazione è ubicata nella zona denominata “Baia Terra Nova” (Mare di Ross, Terra Vittoria), e precisamente lungo la costa delle Northern Foothills, a Sud della lingua del ghiacciaio Campbell che si estende in mare per alcuni chilometri. Appena arrivati si leggono le coordinate impresse nell’insegna bronzea posizionata all’entrata della base, che ne definiscono l’esatta posizione geografica – “Latitudine: 74° 41′ 42′ Sud; Longitudine: 164° 07′ 23′ Est”. Nel periodo da ottobre a dicembre, nella zona antistante la base, la Gherlache inlet, viene realizzata, su ghiaccio marino, la pista per l’atterraggio dell’aereo da trasporto Hercules che ne consente il collegamento con la Nuova Zelanda. La Stazione Italiana in Antartide ha caratteristiche progettuali e costruttive che la rendono adeguata anche per un’eventuale permanenza in periodo invernale. Attualmente viene utilizzata soltanto nel periodo estivo, durante il quale svolge la funzione di base logistica per ricercatori e tecnici durante le Spedizioni Antartiche ed offre una serie di laboratori ed attrezzature necessarie per le ricerche scientifiche. L’edificio principale è costituito da 110 moduli prefabbricati ISO20 che disegnano una struttura labirintica a diversi livelli e posta su palafitte metalliche. Le zone giorno e notte occupano circa un terzo di questi moduli abitativi ed i rimanenti costituiscono i locali destinati a laboratori ed uffici e sono parzialmente disposti su due piani (superficie totale di circa 2.000 mq). Intorno al nucleo centrale sono dislocati una serie di edifici in legno come il “Nuovo Pinguinattolo”, utilizzato per attività di tipo sociale e ricovero di emergenza, la “Foresteria” ed i locali “Transiti” predisposti per ospitare il personale in transito, con una superficie coperta pari a 1.500 e 1.000 mq. L’edificio principale ha due ingressi; ciascuno di essi apre su un locale adibito a vestibolo, attrezzato di attaccapanni e porta scarpe. Tutto il personale della Stazione, compresi i visitatori, devono lasciare gli scarponi nei locali-vestibolo. Queste aree sono il punto nodale della base, sono sempre affollate di personale pronto per uscire o appena rientrato e molto spesso è il luogo dove ci si incontra durante le

frenetiche giornate e ci si scambia informazioni sulla situazione esterna e le condizioni meteo. Dai vestiboli si accede a lunghi corridoi che portano nelle tre ali principali del primo piano della base: area notte, area giorno e laboratori. I dormitori sono costituiti da una serie di moduli, ognuno dei quali è attrezzato con 4 posti letto in perfetto stile militare, con accesso diretto nei corridoi ai locali docce e bagni rigorosamente in comune. Il corridoio è volutamente buio, forse per contrastare la costante presenza di luce durante l’estate antartica, ed è la zona dove è richiesto un rigoroso silenzio per preservare il sonno giornaliero di chi ha fatto i turni di notte. In quest’area è presente l’infermeria di pronto soccorso che dispone anche di un locale (emergency room) adeguatamente attrezzato per eseguire analisi radiografiche e per far fronte ad eventuali interventi chirurgici di emergenza allorché la tempistica non permetta l’evacuazione in strutture sanitarie della Nuova Zelanda. Nel caso di diagnosi particolarmente complesse è possibile, mediante la telemedicina, richiedere il supporto delle strutture sanitarie italiane o di altri paesi. Dalla parte opposta si entra nella zona giorno dove sono presenti i locali per il tempo libero con la macchina del caffè, un distributore di bevande analcoliche e un distributore di gelati e altre due sale (fumatori e non) attrezzate con divani, televisore e videoregistratori per il relax serale. In questa ala della base è presente anche la sala mensa che è in grado di ospitare contemporaneamente oltre 50 persone. La cucina è separata dalla mensa da una parete divisoria sulla quale è stata realizzata una apertura dotata di piano di appoggio per la distribuzione dei cibi. Tutte le attrezzature utilizzate per la cottura dei cibi sono elettriche. Un ulteriore modulo, adiacente al locale cucina ma accessibile dal corridoio, è opportunamente attrezzato per la raccolta e la pulizia delle stoviglie utilizzate durante i pasti. In base è presente anche un locale lavanderia con lavatrici e asciugatrici indispensabili per il rinnovo dell’abbigliamento del personale della Stazione. Inoltre, una grande parte del primo piano è dedicata ai laboratori dotati delle attrezzature e delle apparecchiature specifiche per la conduzione delle varie attività di ricerca gestite direttamente dai gruppi scientifici impegnati nei diversi periodi della campagna antartica. Al piano superiore dell’edificio principale sono ubicati, oltre alla biblioteca e sala riunioni, gli uffici del Capo Spedizione, del Capo della Stazione, del Responsabile della Sala Operativa e del Coordinatore Scientifico della Spedizione. La Sala Operativa è ubicata al 3° livello dell’edificio principale; è dotata di pareti vetrate inclinate che consentono la massima visibilità della zona circostante l’edificio principale, ed in particolare dell’area occupata dalle piattaforme di atterraggio degli elicotteri e dell’area circostante il molo della Stazione.

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